NEW YORK – Nel contesto geopolitico di oggi, sono pochissimi i temi che mettono i leader mondiali d’accordo. Ma l’idea di porre un freno alle grandi aziende tecnologiche, anche note come Big Tech, si sta affermando come una delle poche condivise da tutti. Dalla Cina all’Unione europea, fino agli Stati Uniti, le autorità pubbliche stanno ricorrendo alle norme antitrust per limitare il potere di mercato e promuovere economie più eque e competitive. L’anno prossimo potremmo assistere a un’ulteriore spinta verso un nuovo accordo tra stato e mercati, di cui le leggi antitrust saranno il fulcro e le grandi aziende tecnologiche il bersaglio principale.
NEW YORK – Nel contesto geopolitico di oggi, sono pochissimi i temi che mettono i leader mondiali d’accordo. Ma l’idea di porre un freno alle grandi aziende tecnologiche, anche note come Big Tech, si sta affermando come una delle poche condivise da tutti. Dalla Cina all’Unione europea, fino agli Stati Uniti, le autorità pubbliche stanno ricorrendo alle norme antitrust per limitare il potere di mercato e promuovere economie più eque e competitive. L’anno prossimo potremmo assistere a un’ulteriore spinta verso un nuovo accordo tra stato e mercati, di cui le leggi antitrust saranno il fulcro e le grandi aziende tecnologiche il bersaglio principale.