SOFIA – “La prima cosa che la peste ha portato nella nostra città è stato il confino”, osserva la voce narrante di La Pestedi Albert Camus. In questi giorni, abbiamo un acuto senso di ciò che intendeva. Una società in quarantena è letteralmente una “società chiusa” in cui tutti tranne i lavoratori essenziali mettono la propria vita in attesa. Quando le persone sono isolate nelle proprie case e perseguitate dalla paura, dalla noia e dalla paranoia, una delle poche attività che non cessa è il dibattito sul virus e su come potrebbe trasformare il mondo di domani.
SOFIA – “La prima cosa che la peste ha portato nella nostra città è stato il confino”, osserva la voce narrante di La Pestedi Albert Camus. In questi giorni, abbiamo un acuto senso di ciò che intendeva. Una società in quarantena è letteralmente una “società chiusa” in cui tutti tranne i lavoratori essenziali mettono la propria vita in attesa. Quando le persone sono isolate nelle proprie case e perseguitate dalla paura, dalla noia e dalla paranoia, una delle poche attività che non cessa è il dibattito sul virus e su come potrebbe trasformare il mondo di domani.