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Un price cap sul petrolio russo adesso

WASHINGTON, DC – Sebbene nelle ultime settimane sia diminuito, il prezzo del petrolio continua a essere alle stelle, con l’effetto di incidere sui prezzi della benzina e causare problemi economici e politici negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Europa. Un maggiore rifornimento dalla Russia abbasserebbe i prezzi, ma i proventi di queste vendite extra non farebbero che alimentare l’apparato bellico del presidente Vladimir Putin. 

Ad aggravare il problema c’è un nuovo pacchetto di sanzioni europee mirato a colpire le importazioni di petrolio russo entro la fine dell’anno. Tali sanzioni potrebbe far schizzare ulteriormente i prezzi, con il rischio di innescare una recessione mondiale.

Janet Yellen, segretario al Tesoro americano, ha proposto come soluzione di consentire alla Russia di continuare a esportare petrolio, imponendo però un price cap, ovvero un tetto al prezzo che può far pagare. Questo aiuterebbe a tenere i prezzi del petrolio sotto controllo assicurando al tempo stesso che gli Usa e i suoi alleati non contribuiscano a finanziare i persistenti atti di aggressione della Russia contro l’Ucraina.

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