BERKELEY – La vecchia idea di ridefinire il welfare state istituendo un reddito di base universale incondizionato è entrata recentemente nel merito del dibattito politico. A sinistra viene considerato come un antidoto semplice e potenzialmente completo per la povertà. A destra viene visto come un mezzo per demolire le complesse burocrazie sul welfare in grado di riconoscere la necessità di alcuni obblighi di trasferimento sociale senza indebolire in modo significativo gli incentivi. Fornisce anche una sorta di garanzia per il futuro, tanto temuto, in cui i robot sostituiranno i lavoratori in diversi comparti. Ma potrebbe davvero funzionare?
BERKELEY – La vecchia idea di ridefinire il welfare state istituendo un reddito di base universale incondizionato è entrata recentemente nel merito del dibattito politico. A sinistra viene considerato come un antidoto semplice e potenzialmente completo per la povertà. A destra viene visto come un mezzo per demolire le complesse burocrazie sul welfare in grado di riconoscere la necessità di alcuni obblighi di trasferimento sociale senza indebolire in modo significativo gli incentivi. Fornisce anche una sorta di garanzia per il futuro, tanto temuto, in cui i robot sostituiranno i lavoratori in diversi comparti. Ma potrebbe davvero funzionare?