varoufakis89_ Craig MercerMB MediaGetty Images_chelsea fc abramovich Craig Mercer/MB Media/Getty Images

Perché fermarsi agli oligarchi russi?

ATENA – Non appena Roman Abramovich, recentemente preso di mira dalle sanzioni del Regno Unito contro gli oligarchi russi, ha annunciato che stava vendendo il Chelsea Football Club, è iniziato il delirio. Un’icona dell’atletica, i grandi della City e persino un rispettato editorialista del Times, ognuno dei quali in rappresentanza di multimiliardari americani, si sono recati a Londra in corsa per l’acquisto del club. Nel frattempo, una miriade di beni mobili e immobili londinesi appartenenti a oligarchi russi è ora soggetta a un processo di congelamento delle risorse economiche atteso da tempo. Perché ci è voluto così tanto tempo?

Per dirla senza mezzi termini: per i fondamenti giuridici dell’Occidente.

È vero, i leader occidentali hanno incoraggiato gli afflussi. David Cameron, allora primo ministro del Regno Unito, nel 2011 fece un appello al pubblico di Mosca per “investire” in Gran Bretagna. Ma non è stato difficile convincere gli oligarchi a inondare Londra con i loro soldi. La legislazione dei paesi occidentali impedisce ai governi e al pubblico non solo di disturbare la ricchezza accumulata nelle loro giurisdizioni, ma anche di sapere dove e quanta ce ne sia. Altrimenti perché innumerevoli società dovrebbero registrarsi nello stato americano del Delaware, utilizzando indirizzi di caselle postali che garantiscono l’anonimato dei loro proprietari?

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