CAMBRIDGE – Si potrebbe pensare che prevedere le prossime mosse politiche della Federal Reserve americana potrebbe diventare più semplice ora che l’istituzione ha già innalzato i tassi di interesse dieci volte consecutive, per un totale di cinque punti percentuali. Non è così: sospetto che pochi, se non nessuno, sappiano con certezza cosa farà la Fed alla riunione del 13-14 giugno – nemmeno la Fed stessa.
Nelle ultime due settimane, i funzionari della banca centrale più potente e influente del mondo hanno segnalato una serie di possibili azioni, dall’aumentare ancora i tassi al “fare una pausa” o “saltare” questo round e riprendere il processo di inasprimento a luglio. Un funzionario della Fed ha persino lasciato intendere che sarebbe stato meglio per l’istituzione non fare rialzi durante l’ultimo meeting di maggio.
Non sappiamo cosa deciderà la Fed, per due motivi principali. È una banca centrale eccessivamente dipendente dai dati in un’economia insolitamente fluida; e manca di una solida base strategica.
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With a likely rematch between Joe Biden and Donald Trump in the 2024 US presidential election, America and the rest of the world were heading into a perilous period even before the latest conflagration in the Middle East. Turmoil in the region will cloud the broader economic outlook – and could dim Biden’s chances.
worries global economic and political developments will put Donald Trump back in the White House.
It is hard to see anything good coming from the current spasm of violence between Israel and Hamas. But this tragedy, which has forced both Israelis and Palestinians to stare into the abyss, might prove to be a turning point that will clear the path for a lasting peace.
considers how the current conflagration might pave the way for a solution to the Israeli-Palestinian conflict.
Around the world, foreign-policy strategists are grappling with new international dynamics, from the Sino-American rivalry and ongoing hot wars to the broader breakdown in multilateral global governance. However, there is much debate about whether global power and alignments are truly shifting, and in what ways.
consider whether the world will become more multipolar or “non-aligned” in the new year.
CAMBRIDGE – Si potrebbe pensare che prevedere le prossime mosse politiche della Federal Reserve americana potrebbe diventare più semplice ora che l’istituzione ha già innalzato i tassi di interesse dieci volte consecutive, per un totale di cinque punti percentuali. Non è così: sospetto che pochi, se non nessuno, sappiano con certezza cosa farà la Fed alla riunione del 13-14 giugno – nemmeno la Fed stessa.
Nelle ultime due settimane, i funzionari della banca centrale più potente e influente del mondo hanno segnalato una serie di possibili azioni, dall’aumentare ancora i tassi al “fare una pausa” o “saltare” questo round e riprendere il processo di inasprimento a luglio. Un funzionario della Fed ha persino lasciato intendere che sarebbe stato meglio per l’istituzione non fare rialzi durante l’ultimo meeting di maggio.
Non sappiamo cosa deciderà la Fed, per due motivi principali. È una banca centrale eccessivamente dipendente dai dati in un’economia insolitamente fluida; e manca di una solida base strategica.
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