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Come evitare un disastro sul tetto del debito

WASHINGTON – I membri del partito repubblicano eletti alla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ci hanno messo più di 4 giorni e 15 turni di votazione per decidere chi sarebbe stato lo speaker della Camera. Anche se la copertura mediatica di questo procedimento è stata senza dubbio esagerata (non si è trattato infatti di una “crisi” o di qualcosa di simile), ciò non esclude il fatto che si possa di fatto verificare una crisi nei prossimi mesi.

Nel corso di quest’anno, il livello del prestito federale si scontrerà infatti con il limite legale, a meno che il Congresso non riesca a concordare un aumento o una sospensione del “tetto del debito”. Se il Congresso non agirà in questo senso, il governo federale non potrà emettere nuovo debito per onorare tutti i suoi obblighi finanziari, tra cui il pagamento degli interessi agli obbligazionisti, gli stipendi ai soldati e le prestazioni della previdenza sociale.

L'aumento del tetto del debito dovrebbe essere una manovra di routine (come spesso è stata), in quanto non autorizza alcuna nuova spesa, bensì garantisce all’esecutivo la capacità di prestito necessaria per onorare gli impegni di spesa in corso. Spetta al Congresso decidere i livelli di spesa e i tassi d’interesse e, nel caso in cui fissi una spesa maggiore a livello federale rispetto alle entrate, determina implicitamente anche l’entità del deficit di bilancio. Pertanto, l’aumento del tetto del debito permette semplicemente di avere il prestito necessario per onorare gli obblighi creati dal Congresso stesso.

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